THAILANDIA, ISOLE SURIN
Periodo : gennaio 2013
Durata : una settimana
Tipologia : fa da te
Il Parco Nazionale delle ISOLE SURIN – MU KO SURIN NATIONAL PARK – si trova nel mare delle Andamane, subito sotto la Birmania, a nord di Phuket e delle Isole Similan.
Sono isole governative, per prenotare il soggiorno bisogna collegarsi al sito www.dnp.go.th e seguire la procedura. Poiché la prenotazione decade se il pagamento non perviene entro tre giorni è preferibile appoggiarsi ad un’agenzia locale.
Io ho prenotato tramite BARRACUDA DIVING CO. LTD. www.barracudadive.com, del gentilissimo e professionale Mr. Ackrapor, email barra@ksc.th.com. Alle isole Surin sono gli incaricati ufficiali per coordinare gli interventi in caso di emergenza. Barracuda Diving effettua anche tour di 1 / 2 / 3 giorni ed escursioni a Koh Tachai.
Altra compagnia molto attiva è SABINA TOUR www.sabinatour.com. Ho visto anche barche delle seguenti compagnie www.tourssurinislands.com, MEDSYE TRAVEL & TOURS di Thap Lamu, GREENVIEW TRAVEL (devono essere quelli del Greenview Resort vicino a Kuraburi).
Come raggiungere le isole?
L’imbarco più vicino sulla costa è da KURABURI.
Da Phuket conviene affittare un’auto con autista, significa zero stress per orari e posti sui bus.
Da Bangkok o si raggiunge Phuket e si torna in su, oppure come ho fatto io, si prende un BUS NOTTURNO che parte dalla SOUTHERN BUS STATION che si trova di là dal fiume, occhio a partire per tempo perché già alle sei del pomeriggio a Bangkok il traffico si inchioda. Il bus è quello diretto a Phuket, parte alle 20.00, la compagnia dei bus è la Khon Song 999, il biglietto fino a Kuraburi costa 553 Bath. Sul bus c’è una Hostess che alla partenza fa un lungo discorso in thailandese riassunto in inglese con queste cinque parole: “c’è la toilette a bordo”.
Servizio a bordo: viene fornita una bottiglia piccola di acqua, una merendina e intorno a mezzanotte c’è la sosta all’autogrill dove ci sono i bagni; presentando il biglietto del bus viene dato gratuitamente un sacchetto con un paio di yogurt da bere e un dolcino. Tempo concesso per la sosta: 20 minuti. La compagnia fornisce una coperta di lana, ma non basta. Fidatevi se consiglio “caldamente” di essere attrezzati con pile, giacca a vento, sciarpa e berretto di lana. Specialmente nei posti davanti il freddo è polare.
Il bus arriva alla stazione dei bus di Kuraburi alle sei del mattino. Se avete paura di non svegliarvi basta avvertire hostess e l’autista, vi chiameranno loro. Alle sei la stazione è deserta, gli uffici sono chiusi, ma i servizi igienici sono accessibili e puliti.
La Barracuda Diving viene a prendervi con un pickup e vi porta presso i propri uffici dove viene offerto caffè e tè caldi e per chi lo desidera ci sono i bagni con le docce. Barracuda Diving è in centro, accanto c’è il BOON PIYA RESORT che ha diversi bungalow.
Di fronte alla Barracuda Diving c’è un supermercato SEVEN ELEVEN: consiglio di farci una capatina per acquistare qualche genere di conforto tipo biscotti e merendine per la colazione, snack e patatine, magari qualcosa da bere; sull’isola qualcosa c’è ma, pur essendoci un bell’andirivieni di barche ogni giorno, non ho capito come mai, i rifornimenti tardano ad arrivare.
Prima di imbarcarsi premunirsi di Bath per pagare colazione pranzo e cena sull’isola, gite in barca, qualche acquisto. Sull’isola NON c’è modo di prelevare/cambiare denaro.
Intorno alle otto si riparte col pickup per andare al molo; la barca veloce della Barracuda Diving parte alle nove e raggiunge in un’ora e mezza Ao Chong Khad, dove si trovano gli Head Quarters delle ISOLE SURIN. Alla reception, dove una sola ragazza capisce davvero l’inglese, si presenta il voucher con la prenotazione e si paga la tassa governativa di ingresso al Parco Marino pari a 400 Bath.
Sull’isola si può pernottare in TENDA, ce ne sono molte e di varie misure, oppure in BUNGALOW per 2000 Bath a notte. I bungalow, in legno su palafitte, sono un po’ trascurati ma i letti sono comodi; hanno il bagno con due minishampoo, un asciugamano medio, ed eventuali formiche, serpenti e scorpioni. All inclusive! Porte e finestre hanno le zanzariere ma le fessure da cui le zanzare hanno libero accesso sono parecchie. Io ho portato il fornellino ed è stato utile. Suggerisco di portare anche un rotolo di scotch da pacchi per chiudere le fessure.
La fitta vegetazione che esplode tutt’intorno ospita delle scimmie che, se trovano libero accesso, si introducono nei bungalow perché attratte da eventuale cibo e sacchetti. Però non portano via il bucato steso sul terrazzo. Alla reception si possono affittare delle cassette con lucchetto al costo di 30 Bath al giorno + 100 Bath di cauzione per la chiave. A proposito di chiavi… non dimenticate quella del bungalow al suo interno perché non esiste duplicato né passepartout per rientrare.
Come funziona per mangiare?
Innanzitutto occhio agli orari, sono rigidi, se sgarri non mangi.
Colazione 7.30 – 9.00
Pranzo 12.00 – 14.00
Cena 18.30 – 20.00
Per i tre pasti esiste un menù del giorno a costo fisso “set menu” da prenotare in anticipo così:
Breakfast – order before 8.00 pm – 120 B/Person
Lunch – order before 11.00 am – 230 B/Person
Breakfast – order before 05.00 pm – 250 B/Person
Io ho preferito quello “à la carte”, la cucina è espressa ed il servizio celere. A volte non arriva quello che credi di avere ordinato ma è divertente ed è tutto buono. Scelto cosa vuoi mangiare paghi e ti viene consegnato un numero su un cosino di legno che ti porti al tavolo. Il cameriere sa a quale numero consegnare l’ordinazione.
Per pranzo e cena il menù è ricco di zuppe, riso, noodles, pollo, maiale, gamberetti, totani, uova e verdure saltate. Il pezzo meglio è il Deep Fried Fish, un pescione fritto fino all’osso, buono e bello croccante. Abbondano aglio, cipolla, peperoncino anche quando chiedi “no spicy”.
I piatti costano mediamente 150 Bath, il pescione ne costa 300.
Le bibite fresche, finché disponibili, sono birra Chang, acqua minerale, Coca e aranciata. C’è anche un grosso contenitore di acqua potabile a temperatura ambiente, gratuita, con bicchieri a disposizione.
Per fare colazione ci sono tè (Lipton in bustina) + caffè solubile, cacao, latte in polvere, zucchero, tutti in contenitori “in comune” a cui si attinge dopo essersi premuniti di tazza che costa 20 Bath.
In un bidone c’è l’acqua bollente che si tira su col mestolo. Sono in vendita (se ci sono!) biscotti, fette di pan carré, marmellata, burro: dopo il nostro terzo giorno era “pinish” ogni cosa.
La frutta? Solo ananas, poco matura.
Come si paga il servizio ristorazione? In Bath, ma non in soldoni: alle Surin vige il sistema dei COUPON che compri alla reception in tagli da 100, 50 20, 10 Bath. Perciò quando ordini da mangiare paghi con i coupon. Sembra di giocare al Monopoli. Sull’isola c’è un minuscolo negozio aperto dalle 7.30 am alle 8.30 pm che vende magliette, parei, shampoo e poco più.
La spiaggia dove attraccano le barche è ovviamente più movimentata e l’acqua è meno pulita.
L’altra, affacciata su una splendida baia, e dove sono montate le tende, è bella e mai affollata, anche quando c’è il pienone. A piedi e/o a nuoto si possono raggiungere le altre spiagge che costeggiano l’isola. Di fronte c’è un’altra isola con una bella spiaggetta ma il canale è soggetto ad una forte corrente. L’acqua è limpida, verde-azzurra. Nel pomeriggio, quando c’è la bassa marea, sembra di stare in una piscina. L’acqua si ritira di parecchi metri lasciando scoperte le rocce intorno a cui, con l’alta marea, pullulano i pesci, anche il pesce Leone. Alle sei va giù il sole.
Per girare le isole e fare snorkeling in baie diverse ogni giorno parte una barca collettiva alle 9.00 per Ao Mai Ngam e Ao Suthep e alle 14.00 per Ao Pak Kaad e Ao Sabparod. La barca è una long-tail e costa 100 Bath a testa. Per una barca privata (charter boat) si pagano 1.500 Bath per mezza giornata e 2.500 per la giornata intera. A bordo c’è anche una guida, che si immerge con i gitanti per indicare i punti migliori.
Prima di partire ho letto qualche racconto di viaggio: chi parlava di paradiso, chi consigliava di non starci più di due giorni.. Io con le mie amiche ci sono stata una settimana.
Anche se ogni giorno qualcosa era “pinish” (addirittura il tè!) per cui, se non avessimo avuto il nostro panettone, il nostro torrone ed il nostro panforte avremmo fatto colazione con il riso;
anche se nel bagno abbiamo trovato un serpente, uno scorpione, miriadi di zanzare e formiche;
anche se nel bungalow c’era puzzo di umido;
anche se lavi la roba e non si asciuga nulla e puzza;
anche se devi cenare alle sette di sera e dopo non c’è niente da fare (noi però con l’ipad di Elena “siamo andate al cinema” tutte le sere);
anche se avevo la tendinite – non c’entra nulla ma lo voglio dire lo stesso!
ci sono stata proprio bene e m’è dispiaciuto venir via, soprattutto quando, sfollatasi l’isola dopo il Capodanno, la spiaggia è diventata sempre più deserta.
Per tornare dalle Isole Surin – sob!- le barche partono tra le 12.30 e le 14.30 a seconda del mare.
Il checkout è alle 12.00. L’agenzia con cui hai prenotato ti porta dal molo all’ufficio, dall’ufficio alla stazione dei bus. Il bus per Bangkok passa alle sei, sosta al solito autogrill, anzi in uno più bello dove ti servono una bella zuppa di riso e verdure, e arriva alla Southern Bus Station intorno alle cinque del mattino. A quell’ora Bangkok è già sveglia.
Ndr: i prezzi avranno sicuramente subito delle variazioni, dovete riverificarli.