Sono stata più di una volta alle MALDIVE.
La prima volta nel lontano 1992 nell’Atollo di Male Sud. La seconda sull’isola di Asdu.
Poi ho scoperto il villaggio di pescatori di Kheyodhoo dove ho trovato la mia perfetta dimensione. Con www.maldivealternative.com
Vi annoierete se non siete in coppia? Ma non diciamo assurdità! Andateci, anche da soli. Io l’ho fatto. E se pensate che una settimana sia anche troppo, mi rammenterete quando vi accorgerete che il tempo è volato. Se potete, concedetevi due settimane, assolutamente.
E’ vero che c’è solo da rilassarsi, fare un bagno dietro l’altro, assaporare una cucina deliziosa, godere della rispettosa cortesia dei maldiviani e di chi ci lavora, ma un attimo per buttare giù due righe si trova sempre. Qui troverete un paio di diari, con la speranza di farvi venire voglia di partire. Urgentemente!
KEYODHOO, isola di pescatori nell’Atollo di Vaavu (Felidhoo)
Appena mi è apparsa ho capito subito che era ciò che stavo cercando: un’alternativa ai villaggi turistici e alle crociere in barca. Una dimensione, un approccio, un confronto, uno scambio.
Un viaggio con Maldive Alternative offre qualcosa di completamente diverso.
Il piacere della riscoperta della semplicità del riposo e quella del risveglio annunciato dal sole e dal vento, la gioia dell’appuntamento mattutino per partire con la barca in compagnia di nuovi amici alla scoperta di incantevoli lagune e di altri reef, il rientro serale carico delle emozioni vissute, il cullante rumore delle onde del mare che induce il sonno.
E’ facile ambientarsi sull’isola di Keyodhoo, abbandonarsi alla placida atmosfera della piazza del porto, sostare al bar per fare merenda con tè e dolcetti o una partita a carambola senza saperci giocare, essere accolti con disinteressata cordialità nelle case degli abitanti.
E che dire del mare, dell’avvolgenza del blu misterioso e profondo, dell’infinita sensazione di immergersi in un acquario colorato e ricco di pesci, e della bellezza delle placide lagune che coronano spiagge abbaglianti su cui svetta la vegetazione rigogliosa. Quanto stupore.
Keyodhoo è una scoperta continua, un sogno che si realizza, una vacanza ricca di segreti non svelati, di prelibatezze da gustare, di attenzioni generose organizzate amorevolmente.
Keyodhoo fa per voi se
– amate sperimentare senza avere la presunzione di snaturare una realtà serena e consolidata;
– sapete capire ed apprezzare la disponibilità, dimenticando di pretendere un servizio;
– amate la sostanza e non l’apparenza.
Raramente ho lasciato un posto col groppo alla gola, da Keyodhoo sono venuta via in lacrime.
Ecco perché ci sono ritornata e non sono la sola ad averlo fatto.
Oggi e sempre desidero tornarci.
I Love Keyodhoo, forever
ASDU (Asdu Diving Center), isola nell’Atollo di Male Nord.
Premetto che le caratteristiche della struttura potrebbero essere cambiate dall’epoca di questo diario, ma non la sua laguna ed il reef, entrambi spettacolari.
Giorno 1
Appena fuori dall’aeroporto ci imbarchiamo con altre 12 persone bianco latte che sognano mare sole e tranquillità per arrivare a tutta velocità a destinazione: ASDU Sun Island.
La barca impiega un’ora precisa per raggiungere l’isola.
Tra palme e frangipani, prendiamo possesso del nostro alloggio dall’arredamento semplice ed essenziale, con la doccia ma non l’acqua calda.
Il sole tinge il mare di tanti colori e la spiaggia si allunga deserta. Non abbiamo bisogno d’altro.
Alle otto di sera, la sala del ristorante si riempie per la cena a buffet con un ordinato arrembaggio.
Siamo così cotte che non riusciamo neanche a parlare. Ce la faremo a tornare al bungalow?
Giorno 2
Nel cuore della notte, ad un orario che ancora non abbiamo identificato, il gallo ha cantato e gli uccelli si sono scatenati. Abbiamo comunque ripreso sonno e dormito la bellezza di undici ore.
Rincorbellite, andiamo con calma a fare colazione poi esploriamo l’isola individuando il lato protetto dal forte vento che tira da tre settimane.
Con maschera e boccaglio ci immergiamo nell’acqua tiepida e turchese. Che goduria..
Il sole sta cominciando a picchiare parecchio, come primo giorno sarà meglio evitare la strinata.
Rientriamo al bungalow spossate come se avessimo attraversato l’oceano a nuoto.
Si sta bene sotto la veranda. Ci dedichiamo alla lettura aspettando l’ora di pranzo.
Tra i tavoli del ristorante si aggira un airone che allunga il collo in ricognizione.
Ci è stato assegnato un tavolo centrale. A quanto pare i tavoli più ambiti devono essere quelli lungo il bordo della struttura di forma circolare, soggetti però alle incursioni dei corvi che, con molta meno discrezione dell’airone, saltano impavidi sui tavoli afferrando la frutta.
Il pranzo ci rimette un po’ in forze. Tornate all’alloggio Elena fa un pisolino, io scrivo questi appunti e poi mi rimetto a leggere. Verso le quattro e mezza andiamo in spiaggia per catturare l’ultimo sole e fare il bagno fino al tramonto.
Dopo cena ci intratteniamo al bar facendo conoscenze.
Il simpatico barman cingalese, con due parole di italiano e tre di inglese, ci spiega che su questa isola lavorano diversi ragazzi di Sri Lanka e del Bangladesh. Percepiscono uno stipendio che non ho il coraggio di scrivere da quanto è misero. I maldiviani invece lavorano sulle isole con i resort più lussuosi, dove pagano di più.
Giorno 3
“Io ho capito una cosa” dice Elena svegliandosi.
“Cosa?” rispondo.
“Che non ce la faremo mai ad alzarci presto per vedere l’alba”.
Sono le otto e siamo in piedi solo perché abbiamo puntato la sveglia per non perdere la colazione.
Ad Asdu il ritmo viene scandito unicamente dai rigidi orari dei pasti. Se sgarri fai la dieta.
Oggi è una splendida giornata, c’è meno vento, il mare è piatto e limpido come lo sognavamo.
Trascorriamo la giornata facendo lunghi bagni, rincorrendo i pesci, prendendo il sole, girando per la laguna in kayak, leggendo al riparo delle mangrovie.
Oh come si sta bene..
Giorno 4 e 5
Ci siamo appena alzate, ma ci sembra d’essere ancora stordite. Come mai?
All’inizio pensavamo che fosse la stanchezza accumulata prima del viaggio ma, ormai, dovremmo essere riposate. Saranno gli uccelli che alle quattro di notte si mettono a urlare? Sarà il letto che sembra bollente per il caldo? Sarà l’ozio spudorato?
Al sole cocente non si riesce a stare perciò, al riparo degli alberi, ci diamo alla lettura quasi a tempo pieno. Ogni tanto sguazziamo nell’acqua ma per vedere più pesci bisogna arrivare ai margini dell’immensa laguna. Fatica..
Quanto è facile passare dalla modalità corro tutto il giorno al relax più totale incluso quanto è bello trovare il mangiare pronto?
Ad Asdu il cibo è semplice e mai sovrabbondante. Ogni giorno c’è il pesce fresco fatto alla brace, pollo, verdure, riso, pasta, piatti indiani piacevolmente piccanti e ogni sera c’è un dolce diverso.
Giorno 6
Sono le quattro e gli uccelli urlano.
Sono le cinque e il gallo canta.
Sono le otto e la sveglia suona.
Oggi c’è un sole esagerato e noi siamo consapevoli di essere fortunate perché siamo in un paradiso.
Trascorriamo l’intera giornata facendo snorkeling tra pesci pagliaccio, imperatore, siringa, pappagallo, angelo, chirurgo, farfalla, Kihi-kihi, palla e tanti altri ancora.
Nonostante le protezioni solari a sera siamo rosse come due gamberi. Questo sole non perdona.
La sera ci dedichiamo ai rapporti sociali con gli altri ospiti e con i ragazzi dello staff, sorridenti e scherzosi, che amano giocare a pallavolo.
Giorno 7
Il cielo è coperto, tendente al nero.
Peccato, ma è comunque un’altra giornata da vivere pienamente e intensamente “stessa spiaggia, stesso mare”… averne!
Dopo pranzo io torno in veranda a leggere, sono troppo abbruciacchiata.
Nel pomeriggio si scatena un temporale.
Piove a dirotto, una cosa pazzesca. Fare il bagno sotto l’acqua battente, tanto che rimbalza sul mare con la forza della grandine, ci immerge in uno scenario nebbioso e surreale.
Alcuni amici sono partiti questa mattina, domani toccherà a noi lasciare l’isola e ci dispiace veramente tanto. Prepariamo i bagagli prima di andare a dormire constatando che la metà delle cose è bagnata.
Giorno 8
Alle cinque lasciamo silenziose la stanza. Volenti o nolenti vediamo finalmente l’alba.
Meno male abbiamo preparato tutto ieri sera! Col temporale è andata via la corrente e non saremmo state in grado di farlo col buio pesto.
Salutiamo i nostri amici cingalesi, e l’isola, che si allontana come un sogno che svanisce.
E adesso alcune informazioni utili:
La spina è di tipo inglese a tre lamelle piatte, l’adattatore ci vuole.
Le scarpette per camminare nell’acqua senza bucarsi sono fondamentali.
A tavola l’unica cosa di cui potreste sentire la mancanza è l’olio d’oliva, casomai portatevelo.
Se volete contribuire a preservare l’ecosistema portatevi un sapone vegetale.
Lasciate una mancia a chi vi ha servito con gentilezza ed attenzione.
Buona vacanzaaaaa
Charlie