NEW YORK
Periodo : maggio/giungo 2017
Durata : una settimana
UN BABBO ITALIANO A NEW YORK
Da tempo mio padre desiderava vedere New York e col passare degli anni si allontanava la realizzazione di questo sogno. Finalmente, dopo avergli fatto fare un bel tagliando medico e un’assicurazione over 75, pur col rammarico di lasciare a casa la mamma che non ama viaggiare, io e mia sorella Chiara portiamo il babbo a NEW YORK!!
DOMENICA 28 MAGGIO 2017
Il sogno si avvera. Da Firenze, con AIR FRANCE voliamo a Parigi, dove senza esitazioni ci precipitiamo al gate per prendere il volo DELTA AIRLINES che ci porta a NEW YORK e precisamente all’aeroporto di NEWARK. Consegnato il voucher della prenotazione dello shuttle condiviso GOAIRLINK al Ground Transportation Desk, attendiamo pochi minuti e saliamo sulla navetta insieme con altri passeggeri. Avendo prenotato l’alloggio nell’Upper West Side, sulle sponde dell’Hudson, il nostro Hotel sarebbe il più vicino, ma la navetta porta a destinazione prima i passeggeri diretti in centro. Così facciamo subito un tour nel centro di MANHATTAN!
Dai finestrini guardiamo affascinati i grattacieli sfavillanti che incombono su TIMES SQUARE, i tabelloni degli spettacoli di Broadway, il traffico, il movimento. L’espressione del babbo è indecifrabile, forse non si aspettava tutta questa confusione…
Il nostro RIVERSIDE TOWER HOTEL è in ristrutturazione, addirittura sgarrupato. Oh dove siamo capitati?
La “suite” è composta da due piccole stanze, comunicanti tra loro tramite un piccolo bagno (doccia e wc), ciascuna con un letto singolo. Il babbo prende possesso di una stanza, Chiara ed io andiamo nell’altra. Ok, ma dove dormiamo in due? Torniamo giù alla reception sperando che ci sia un errore… No no, la suite standard è proprio quella.. in una delle due stanze c’è una rete che si sfila da sotto il letto. Ok capito, però poi non ci si rigira più nella stanza! Non sappiamo se ridere o piangere..
Siamo troppo stanchi per lamentarci con Booking per cambiare sistemazione. Inoltre, probabilmente, non avremo letto bene le misure della stanza e dei letti nella descrizione. Pensi ormai di saperle tutte invece… LEZIONE IMPARATA!
Usciamo con l’intenzione di consumare una cena leggera perché è tutto il giorno che ci servono cibo sugli aerei ma, per non ingrullire troppo, infiliamo dentro a SHAKE SHACK per un americanissimo hamburger.
LUNEDI 29 MAGGIO
Ci svegliamo presto per via del fuso, ma neanche troppo. In questo Hotel non è prevista la colazione perciò andiamo a cercare un posto qua vicino. Sulla Broadway angolo 78ma St c’è l’EUROPAN BAKERY, una panetteria semplice gestita da ispanici. Hanno tutto, dal dolce al salato. Prendiamo dei pancake, veramente soffici e ottimi, ed il nostro primo bicchierone di caffè/tè con cui usciamo in strada sentendoci molto newyorkesi.
La metropolitana si chiama SUBWAY. Alla macchinetta facciamo la tessera METROCARD illimitata valida per 7 giorni (il distributore prende sia le carte sia i contanti ma, nel caso non sia un caso – e scusate il gioco di parole! – con la carta di credito non siamo riusciti a farne più di due). Chiara scarica anche l’utile APP per poterci districare sulle varie linee. A New York bisogna fare ovviamente attenzione alla direzione della metro per non finire dalla parte opposta e se i treni sono locali o espressi perché questi ultimi non fanno tutte le fermate. Per visitare New York abbiamo acquistato via internet il NEW YORK PASS valido 5 giorni. Per l’elenco di tutto ciò che si può visitare andate su www.newyorkpass.com, vi segnalerò comunque tutte le nostre visite incluse. Abbiamo calcolato che per tutto ciò che ci interessa c’è un risparmio. Una nota: la corsia preferenziale che evita di fare la coda è fantomatica, perché la maggioranza dei visitatori ha un Pass.. (prevalentemente NyPass, CityPass). In pratica a noi è capitato solo una volta di saltare la fila. Le code però sono sempre piuttosto scorrevoli. Oltre al risparmio in termini di costi, il NYPASS consente di non doversi soffermare ulteriormente presso ogni biglietteria tirando fuori soldi o carte di credito perché lo passano sul lettore e ti consegnano subito i biglietti d’ingresso. Il Pass va ritirato in loco in uno dei quattro Welcome Center (gli indirizzi sono indicati nella prenotazione).
Con la metro andiamo fino a TIMES SQUARE per ritirare il Pass all’Information Desk all’interno di Madame Tussauds. Pass-muniti iniziamo l’esplorazione. Facciamo due passi verso la 5th Avenue imbattendoci nel piccolo delizioso BRYANT PARK. Il babbo si rende conto di dover stare attento, guardando i grattacieli sente girare la testa…
Pioviggina, perciò ne approfittiamo per entrare dentro all’EMPIRE STATE BUILDING (incluso nel Pass) che si erge in tutta la sua maestosità proprio di fronte a noi. La salita in ascensore è rapida e fantastica. Il soffitto diventa uno schermo che riproduce un filmato che ripercorre la sua costruzione dal basso verso l’alto con i piloni che vengono sollevati e gli operai al lavoro che posano le strutture di ferro! Già all’80mo piano il panorama è esagerato. Da ogni finestra possiamo ammirare i diversi quartieri di Manhattan, ognuno con le sue peculiarità, i suoi grattacieli, i suoi parchi, il diverso affaccio sul fiume. Con l’ascensore saliamo di ulteriori sei piani fino all’86mo, dove si trova l’OBSERVATORY che è all’aperto. Impossibile non pensare all’incontro di Meg Ryan e Tom Hanks nel film “Insonnia d’amore”. Il tempo non è dei migliori ma siamo ugualmente impressionati, anzi troviamo affascinante l’orizzonte nebbioso che inghiotte la cima dei grattacieli più alti.
Pranziamo al Pub irlandese MULLIGAN’S (267 Madison Ave / East 39 St). E’ tutto molto gustoso e la sosta è perfetta per ritemprarci un pochino. Proseguiamo a piedi fino a GRAND CENTRAL TERMINAL, la stazione splendidamente conservata grazie all’intervento di Jacqueline Kennedy. Oltre all’immensità degli ambienti, colpiscono gli elementi Art Deco’, come ad esempio le biglietterie. La stazione è immensa, con molte diramazioni ed ambienti, ci sono anche un mercato e la food court. Già che ci siamo ci procuriamo una bella cartina della Subway, molto utile per capire, da numeri e lettere a fianco dei nomi delle fermate, quali treni fermano e quali no. Proseguiamo passando vicino al CRYSLER BUILDING e arriviamo fino al Palazzo dell’ONU. Qui prendiamo il nostro primo TAXI GIALLO e ci facciamo portare al MOMA (incluso nel Pass) dove faccio da guida a Chiara e al babbo nelle sale dedicate agli impressionisti. Sono le quattro e non resta molto tempo per visitarlo ma alcune opere sono davvero imperdibili. Di fronte al Gauguin (The Seed of the Areoi) e al Van Gogh (Notte Stellata) mi commuovo.
New York è la città che non dorme mai, ma noi non possiamo tirar troppo la corda, siamo stati bravissimi considerando che siamo in giro da stamattina, ma cominciamo ad accusare la stanchezza. Risaliamo la 5TH AVENUE passando davanti all’imponente TRUMP TOWER ed entrando da TIFFANY dove un commesso fa un sacco di complimenti al babbo indicando il suo K-Way dell’Arena. E pensare che lo voleva rottamare da quanto è datato… Torniamo con la metro nel nostro quartiere e ceniamo da EUROPAN dove è possibile farsi fare delle belle insalatone con gli ingredienti a piacere. Non sarà un posto chic, ma la musica è ottima, il cibo è salutare ed il babbo qui si sente a suo agio. In albergo tiriamo fuori il letto e fatti gli opportuni incastri … buonanotte.
MARTEDI 30 MAGGIO
Da EUROPAN la colazione è proprio “di quartiere”. Ci piace la gentilezza di chi ci lavora e anche la qualità dei prodotti. Oggi assaggiamo i muffin.
Poiché il tempo è parecchio nuvoloso e fa quasi freddo non rispetteremo l’itinerario pianificato. Prendiamo la metro fino alla 50 St e un taxi fino all’INTREPID SEA-AIR-SPACE MUSEUM (incluso nel Pass) – Indirizzo Pier 86, West 46th St – orari 10.00-17.00. Ndr: nei musei newyorkesi le code vengono disciplinate da una serie di cordoni che creano percorsi a serpente. All’ingresso ci sono sempre i metal detector e i bagagli vengono controllati come in aeroporto.
L’INTREPID è una vera portaerei! Il museo potrebbe esservi stato descritto come un’attrazione per i bambini ma piace parecchio anche agli adulti! Noi ci siamo stati cinque ore!!
Scopriamo che il babbo conosce tutti i velivoli parcheggiati sul ponte di lancio: elicotteri, aerei, lanciamissili, Mig, chi più ne ha più ne metta. Sa anche dove sono stati fabbricati e in quale guerra hanno combattuto. Non ha bisogno della traduzione dei pannelli esplicativi e sembra al parco giochi. Sul ponte, oltre ad aerei da combattimento, ricognizione e soccorso, e sulla banchina è parcheggiato anche il Concorde della British Airways. Entriamo nel ventre dell’enorme portaerei scoprendone tutti gli ambienti: la torre di controllo, le sale macchina e radar, gli alloggi dei marinai, la cucina e la mensa, l’officina meccanica. Vedendo la sala addestramento sembra di vedervi seduti Gus e Maverick in Top Gun. Pranziamo sulla portaerei spendendo 40 $ per tre pizze, buone, poi riprendiamo la visita. Negli hangar si susseguono le sorprese, in particolare la nostra attenzione viene catturata dalla prima navicella spaziale della Nasa (sull’aereo abbiamo visto per l’appunto il Film The Hidden Figures!) e dallo Space Shuttle, così grande da suscitarci una vera e propria emozione al suo cospetto. Fuori piove di brutto e allora si va dentro al sottomarino! Il Growler è ormeggiato proprio a fianco dell’Intrepid. E’ incredibile come, al suo interno, sia tutto incastrato alla perfezione! Sembra quasi di stare nella nostra suite… ahhhahhha!
Sono quasi le quattro e sarebbe anche l’ora di concludere la visita… Potremmo rilassarci con una crocierina visto che poco distante c’è il molo da cui partono… (PIER 83 West 42st -12th ave) e che le crociere sono tutte incluse nel Pass. Tra pochi minuti parte la LANDMARK CRUISE, perfetta! Il tempo è bigio ma è comunque bello avvicinarci alla Statua della Libertà, vedere Manhattan da un’altra prospettiva e passare sotto al Ponte di Brooklyn. La crociera termina intorno alle sei sempre al Pier 83. Arranchiamo a piedi fino in centro ma la bolgia di TIMES SQUARE quasi ci opprime. Sai che? Si torna a casa e si cena al nostro EUROPAN. Dopo cena, io e Chiara auguriamo al babbo la buonanotte e usciamo per un giretto notturno. Con la metro scendiamo giù fino a Ground Zero. I grattacieli, benché illuminati, sono avvolti dalla nebbia a causa della leggera pioggia. Con questa strana atmosfera e l’oscurità, le vasche dove un tempo s’innalzavano le Torri Gemelle ci danno un brivido. Entriamo nel semideserto OCULUS dall’affascinante architettura. Al suo interno i negozi sono tutti chiusi, come pure i bagni pubblici! Rientriamo in albergo soddisfatte del nostro giro extra.
MERCOLEDI 31 MAGGIO
Lasciati i bagagli nel deposito dell’albergo, usciamo per la consueta colazione da EUROPAN.
Con la METROCARD si può salire anche sugli autobus perciò prendiamo l’M79 che porta a CENTRAL PARK.
Il tempo è incerto ma tendente al miglioramento. Quando mi descrivevano Central Park non riuscivo a capire tanta esaltazione. E che sarà mai? Un parco, più grande di tanti altri, con i grattacieli tutt’intorno.
Bisogna vederlo e passeggiarci dentro per capire… E’ un luogo magico, curato, vivo, una poesia incastonata nel cemento, una gioia, una pace che s’infonde nel cuore.
Camminiamo senza orientarci imbattendoci nel Belvedere Castle, nel Bow Bridge e in altri luoghi meravigliosi. Gli scoiattoli sono simpaticissimi e la varietà di uccelli, dai colori sgargianti e mai visti, si alterna a quella di piante e fiori. Non vorremmo venire più via ma abbiamo ancora tanto da vedere. L’altro lato del parco si affaccia sulla strada dei musei, il Museum Mile ed entriamo giusto nell’ingresso del GUGGENHEIM. Essendo io l’amante dell’arte, mi dichiaro già contenta di aver visto il MOMA, anzi ho così la scusa per tornare e non è certo l’unica. Merita però visitare il vicino MET, METROPOLITAN MUSEUM (incluso nel Pass), per l’eterogeneità delle sue esposizioni. Il MET è uno dei musei più grandi e visitati del mondo, un vero viaggio nel tempo. Gli allestimenti sono spettacolari, tutto è sinonimo di bellezza non solo per ciò che vi è esposto. Pranziamo in una delle caffetterie del museo poi, dopo aver visitato anche la cospicua sezione egizia, torniamo all’albergo con l’autobus, per ritirare i bagagli e trasferirci nell’altro hotel, situato a Long Island. In circa mezz’ora con la metro raggiungiamo il PAPER FACTORY HOTEL. Siamo estasiati dallo stile industriale dell’Hotel, e dove se non in un’ex fabbrica di carta poteva svilupparsi al meglio? Oltre agli arredamenti dell’enorme hall siamo colpiti dall’ampiezza della nostra camera e soprattutto dei nostri letti. Il livello di questo albergo è tutta un’altra cosa rispetto all’altro, costa oltretutto meno! D’altronde qui non siamo a Manhattan.
Tutt’intorno all’albergo ci sono solo carrozzerie e officine meccaniche. Senza ammattire ci concediamo il lusso di cenare al MUNDO, il ristorante dell’hotel. L’ambiente è moderno e raffinato, ma non troppo, ed il cibo è eccellente. Eravamo affezionati al nostro Europan ma una botta di vita ci sta proprio! Il babbo e Chiara prendono l’agnello, io un Halibut che si scioglie in bocca. Il conto è salato (167 $ tip included) ma si va ampiamente a compensazione con quanto abbiamo risparmiato mangiando insalate nei giorni precedenti.
GIOVEDI 1 GIUGNO
Al Paper Factory Hotel la colazione è inclusa, a buffet e sostanziosa. Inoltre oggi c’è finalmente il sole!
Con l’autobus Q102 andiamo fino a ROOSVELT ISLAND, dove saliamo sulla ROOSVELT TRAMWAY (inclusa nella METROCARD). Ammirare il panorama attraversando l’East River e approdare a Manhattan con la funivia è bellissimo.
Facciamo una puntatina da MADAME TUSSAUDS per ritirare i biglietti del BIG BUS TOUR (incluso nel Pass). Già che ci siamo si dà un’occhiata? Tanto il museo è incluso nel nostro Pass. Uno scatto con Whoopy Goldberg, uno con Harrison Ford, uno con Barak e Michelle Obama e Morgan Freeman non ce lo leva nessuno! Saliamo sull’autobus a due piani che fa tutto un giro per Downtown con la possibilità di salire e scendere quando si vuole. A bordo ti danno le cuffiette che sintonizzi sul canale in italiano e dal secondo piano è proprio divertente girare per la città. Scendiamo sulla Broadway all’altezza di Spring St. Entriamo dentro ad alcuni negozi nonostante lo shopping non sia esattamente il passatempo preferito di nostro padre, dura poco infatti… Mettiamo un fermino agli stomaci con dei panini da STARBUCKS poi, scesi all’altezza di WALL ST, ci mangiamo il classico Hot Dog camminando fino allo STOCK EXCHANGE più famoso del mondo con foto di rito. Risaliti sul bus scendiamo alla fermata più vicina all’inizio del percorso pedonale del PONTE DI BROOKLYN. Il babbo, rinvigorito da una bibita all’arancia, parte come un razzo e noi facciamo quasi fatica a stargli dietro! C’è tanta gente che attraversa il ponte a piedi e in bicicletta. Bisogna stare attenti a non invadere la corsia dedicata ai ciclisti che effettivamente lo percorrono a tutta velocità. Un pensiero va alla mamma che da sempre mastica esclusivamente “la gomma del ponte”! Arrivati dall’altra parte cerchiamo invano la fermata della metro. Un ragazzo, vistoci in difficoltà, ci accompagna fino all’ingresso. I newyorkesi sono sempre molto gentili.
Scendiamo nel Meatpacking District e più precisamente vicino al CHEALSEA MARKET, ex fabbrica dei biscotti Oreo, bello da vedere per la struttura, il mercato del pesce e i ristorantini. Facciamo una fantastica passeggiata sulla HIGH LINE, il percorso che si snoda lungo una sezione dismessa della ferrovia sopraelevata, lunga due km e mezzo, con i binari semi-occultati dal verde di aiuole fiorite e perfette, attrezzato con sdraio e panchine. E’ diventata un’oasi insolita nel bel mezzo delle abitazioni. Dopo aver mangiato un panino seduti su una panchina guardando il via vai, andiamo al ROCKFELLER CENTER in taxi con l’intenzione di salire sul TOP OF THE ROCK (incluso nel Pass) per concludere la giornata in bellezza. Purtroppo però apprendiamo che è tutto prenotato e la prima salita disponibile è alle dieci e mezzo. Vediamo dipingersi la perplessità sul volto del babbo. Ok ci torniamo domani, prenotiamo subito però, essendo il nostro ultimo giorno non possiamo perdercelo. C’è posto solo alle sei del pomeriggio oppure di nuovo la sera tardi, gli orari del tramonto sono tutti presi. E allora verremo alle sei. All’interno della metropolitana vediamo correre e rintanarsi in un buco un topolino… il TOPO of the Rock! Battutona… Prima di ritirarci io e Chiara assaporiamo un cheese-cake al MUNDO.
VENERDI 2 GIUGNO
Colazione e trasferimento in metro fino a BATTERY PARK, nella parte sud di Manhattan, da dove partono i traghetti per LIBERTY ISLAND ed ELLIS ISLAND. Ci premuniamo di pranzo al sacco e facciamo la fila al STATUE CRUISES KIOSK per ritirare il biglietto (incluso nel Pass) e imbarcarci per la crociera. Il sistema di imbarco-sbarco dei traghetti che fanno la spola è molto funzionale. Si sale sul traghetto e si scende su LIBERTY ISLAND (chi vuole può proseguire senza scendere). Qui c’è un chiosco dove è possibile ritirare un’audioguida per ascoltare, anche italiano, la storia della STATUA DELLA LIBERTA’. E’ bello aggirarvisi intorno, ammirando da vicino la sua mole e godendo del suo fascino. Si sale sul successivo traghetto in partenza e si va a ELLIS ISLAND dove c’è l’IMMIGRATION MUSEUM. Anche qui si ritira l’audioguida e si esplora la struttura in ogni suo meandro. Nulla è cambiato da allora e fa effetto vedere le foto degli immigrati ascoltando le loro storie e a quali controlli erano sottoposti per poter entrare in America. La visita è davvero interessante e anche commovente. Facciamo il pic-nic seduti ad uno dei tavoli nelle apposite aree all’aperto e facciamo ritorno.
Ora ci aspetta una visita che ci rattristerà. Non è un caso che, a prescindere dal meteo, l’abbia lasciata per l’ultimo giorno. Sto parlando del World Trade Center, delle Torri Gemelle che non ci sono più, della tragedia e del dolore di centinaia di persone. Fa impressione vedere il vuoto incolmabile che hanno lasciato. Entriamo nel 9/11 MEMORIAL MUSEUM (incluso nel Pass) dove osserviamo in silenzio i resti delle fondamenta delle Torri, le strutture d’acciaio fuse, i mezzi dei pompieri accartocciati. Nel nostro Pass non è compreso l’accesso alla nuova FREEDOM TOWER, il grattacielo più alto dell’emisfero occidentale, ma non abbiamo neanche tempo a sufficienza, perciò senza troppi rimpianti proseguiamo mostrando anche al babbo l’OCULUS di Calatrava, il suo enorme atrio, la sua immensa ed originale struttura, poi con la metro torniamo al ROCKFELLER CENTER per salire sul TOP OF THE ROCK. Questo grattacielo è famoso per la foto che ne ha immortalato la costruzione con gli operai spensieratamente intenti a pranzare ad un’altezza vertiginosa a cavalcioni di una trave. Con l’ascensore saliamo in cima per godere del panorama a 360 gradi. Su un lato si estende davanti ai nostri occhi tutto Central Park, su un altro l’Hudson, poi tutta Manhattan fino a Downtown con i suoi grattacieli e l’East Side. Bellissimo.
Chiedo ad un addetto dove possiamo mangiare una buona bistecca nei paraggi. Ci indirizza da DEL’S FRISCO. Nell’enorme ristorante, dall’ambiente piuttosto buio, ci sentiamo a disagio. C’è confusione per la quantità di gente, la musica è alta e a nostro avviso inappropriata. La cameriera corre avanti e indietro trafelata ma distratta, è proprio disattenta. Sarà anche per questo che toppiamo totalmente l’ordinazione: invece della bistecca ci arriva il polpettone! Bello eh.. e molto buono, però non è la stessa cosa.. costa pure un botto! Nonostante la giornata sia stata davvero intensa facciamo pressione sul babbo per un ultimo sforzo, non può perdersi New York by night con le sue luci. E’ d’accordo con noi nell’asserire che ne valeva la pena perché ne resta ammaliato. Soddisfatti torniamo al nostro bell’hotel salutando Manhattan. Domani ci attende il volo di ritorno dall’aeroporto JFK.